Oggi si sente parlare ovunque di Intelligenza Artificiale. Conference, webinar, newsletter, post su LinkedIn: l'AI è il tema del momento. Eppure, tra lo stupore per le sue potenzialità e la confusione su come muoversi, una domanda resta aperta: siamo davvero pronti ad affrontare questo cambiamento?
L'Intelligenza Artificiale è già parte del nostro lavoro quotidiano: ci supporta nella scrittura, ci suggerisce decisioni, ci accelera nei processi. Ma se la tecnologia corre, le persone spesso rincorrono.
I numeri raccontano un paradosso: il 79% dei manager italiani vede l'AI come una leva strategica per il business. Ma solo il 23% ha davvero un piano strutturato per usarla in modo efficace. (Fonte: Osservatorio Artificial Intelligence – Politecnico di Milano, 2025)
La verità? Non è (solo) questione di strumenti. È questione di cultura.
Perché l'AI non può funzionare se prima non la capiamo. E non può portare valore se chi la usa non sa dove, come e perché usarla.
L'Intelligenza Artificiale può potenziare il pensiero, liberare energie creative, aprire possibilità inesplorate. Ma solo se le persone vengono messe nella condizione di guidarla, non di subirla.
Le aziende lo sanno. Ma fanno fatica a trasformare l'intuizione in azione.
Secondo Deloitte, il 68% delle imprese individua nella mancanza di competenze il vero ostacolo all'adozione dell'AI. Non nella tecnologia stessa, che è ormai accessibile e matura, ma nella preparazione delle persone che dovrebbero usarla.
E mentre il 50% dei lavoratori utilizzerà l'AI regolarmente entro due anni, solo il 12% ha ricevuto una formazione adeguata per farlo. (Fonte: McKinsey, 2025)
Il risultato? Un divario crescente tra l'urgenza di innovare e la capacità effettiva di farlo. Tra le dichiarazioni d'intenti e i risultati concreti.
Nella nostra esperienza con aziende di ogni dimensione, abbiamo identificato tre ostacoli ricorrenti che rallentano o bloccano l'integrazione efficace dell'AI:
1. La competenza frammentata
Alcune persone sperimentano in autonomia, altre restano a guardare. Manca un linguaggio comune, una comprensione condivisa di cosa sia davvero l'AI, cosa possa fare e cosa no. Senza questa base, ogni iniziativa resta isolata e non scala.
2. L'assenza di visione strategica
Si prova l'AI perché "bisogna provarla", si acquistano tool perché "li usano tutti". Ma senza una direzione chiara — quali problemi vogliamo risolvere? quale valore vogliamo generare? — l'innovazione diventa rumore, non risultato.
3. La cultura non preparata
L'AI richiede un cambiamento nel modo di lavorare, comunicare, decidere. Se la cultura organizzativa non è pronta ad accogliere questo cambiamento — se mancano fiducia, sperimentazione, apertura all'errore — anche lo strumento più potente resterà inutilizzato.
L’adozione dell’AI non è un interruttore ON/OFF.
È un percorso a livelli.
A volte lunghi, a volte traballanti, a volte sorprendentemente veloci.
E ogni azienda si trova in uno di questi stadi. Per aiutare le organizzazioni a orientarsi, abbiamo sviluppato una mappa di maturità AI che identifica cinque livelli progressivi. Nessun livello è "giusto" o "sbagliato": esiste solo il punto esatto da cui partire:
L’AI viene percepita come lontana, astratta, “roba da grandi aziende”.
Non se ne parla, non la si collega al proprio lavoro.
Segnali tipici
Nessuna iniziativa interna
Nessuna discussione sul tema
Percezione che “non ci riguarda”
Il vero rischio
Non vedere le opportunità… fino a quando sono già nelle mani dei competitor.
Da dove partire
Sensibilizzazione. Serve capire cosa sta succedendo nel mercato, quali opportunità l'AI apre anche per contesti più tradizionali, e iniziare a costruire un vocabolario comune.
Il tema circola. Qualcuno legge articoli, altri provano strumenti.
Ma la curiosità è sparsa, non coordinata.
Segnali tipici
Prime conversazioni spontanee
Approcci molto diversi tra colleghi
Nessuna visione condivisa
Il vero rischio
Ognuno corre nella propria direzione; nessuno arriva da nessuna parte.
Da dove partire
Allineamento. Raccogliere la curiosità esistente, farla emergere in spazi strutturati (workshop, sessioni di confronto), iniziare a costruire una visione condivisa su cosa l'AI potrebbe significare per l'organizzazione.
Alcuni team sperimentano: ChatGPT, Copilot, generatori di immagini, automazioni.
Buone intuizioni… ma scollegate.
Segnali tipici
Tool usati in modo informale
Nessun processo aggiornato
Esperimenti che non scalano
Il vero rischio
Sprecare energia, tempo e competenze preziose.
Da dove partire
Coordinamento: capire cosa funziona, mappare le sperimentazioni, scegliere 2–3 casi d’uso prioritari.
L’organizzazione ha finalmente una direzione.
Esiste una roadmap.
La formazione non è più generica, ma mirata.
I team cominciano a integrare l’AI nei flussi di lavoro.
Segnali tipici
Roadmap definita
Formazione mirata
Allineamento della leadership
Il vero rischio
Restare troppo a lungo in “modalità progetto”, invece di passare all’integrazione reale.
Da dove partire
Esecuzione. Passare dalla pianificazione all'implementazione concreta, monitorare i risultati, iterare sulla base di ciò che funziona e ciò che va aggiustato.
L’intelligenza artificiale non è più “una novità”: è parte del quotidiano.
Le persone sono competenti, i processi sono fluidi, la cultura sostiene il cambiamento continuo.
Segnali tipici
AI presente nei processi
Efficienza misurabile
Evoluzione continua
Il vero rischio
Sedersi. Pensare di “aver finito”.
Da dove partire
Consolidamento ed espansione. Continuare a innovare, esplorare nuovi casi d'uso, condividere le competenze acquisite, diventare punto di riferimento nel proprio settore.
Riconoscere il proprio livello di maturità è il primo passo. Il secondo è capire come evolvere, senza bruciare tappe né disperdere energie.
Ogni azienda ha un punto di partenza diverso. E questo è normale. Non serve correre, serve partire dal posto giusto e costruire con metodo.
Se sei al livello 0-1, serve sensibilizzazione e allineamento: capire insieme cosa significa AI, quali opportunità apre per il vostro contesto, costruire un linguaggio comune.
Se sei al livello 2, serve coordinamento e focus: mappare cosa si sta già facendo, definire priorità strategiche, evitare la dispersione su troppi fronti.
Se sei al livello 3, serve esecuzione e monitoraggio: passare dalla strategia ai risultati concreti, misurare l'impatto, aggiustare il tiro in base ai dati.
Se sei al livello 4, serve consolidamento e condivisione: continuare a innovare, diventare punto di riferimento, condividere le competenze acquisite internamente ed esternamente.
Un dato che colpisce: secondo PwC, 1€ investito in formazione AI può generare fino a 5€ di ritorno in efficienza operativa. Non è magia: è il risultato di persone che sanno usare strumenti potenti nel modo giusto, nel momento giusto, per i problemi giusti.
Ma questo ritorno non è automatico. Dipende da quanto l'investimento in competenze è mirato, contestualizzato, integrato nella strategia aziendale.
Non basta "fare formazione sull'AI". Serve formazione che parte da dove siete, che risponde ai vostri bisogni reali, che prepara le persone a usare l'AI nel loro lavoro quotidiano — non in astratto.
In Volta Institute for Business abbiamo trasformato l'urgenza di innovare in un approccio chiaro e strutturato.
Lavoriamo con le aziende per:
• Capire a che punto sono davvero
Attraverso assessment mirati che identificano il livello di maturità, le competenze presenti, i gap da colmare.
• Costruire competenze solide
Con percorsi formativi pratici, contestualizzati, vicini alla realtà operativa delle persone. Non teoria sull'AI, ma strumenti concreti per usarla subito.
• Definire una strategia chiara
Aiutando le organizzazioni a capire dove l'AI può generare valore reale, quali priorità perseguire, come integrare l'innovazione nei processi esistenti.
• Accompagnare il cambiamento culturale
Perché l'AI non è solo tecnologia: è un nuovo modo di lavorare, decidere, collaborare. E questo richiede tempo, ascolto, supporto continuo.
Non inseguiamo le mode. Non promettiamo trasformazioni immediate. Costruiamo percorsi su misura, partendo dalle persone e arrivando ai risultati.
Se ti riconosci in uno di questi livelli e vuoi capire come evolvere, inizia dalla domanda giusta: "A che punto siamo davvero?"
Parliamone insieme. Per capire dove sei, dove vuoi andare e come possiamo accompagnarti… un passo alla Volta.
Perché le aziende si trasformano. Alla velocità delle persone.
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